I disturbi dell’olfatto e del gusto sono un genere patologico che risulta piuttosto complesso da trattare. Questo deriva dal fatto che si tratta di un tipo di problema che può essere primitivo o associato ad altre patologie da diagnosticare. L’incidenza dei disturbi dell’olfatto e del gusto non è misurabile anche perché le persone tendono a sottovalutarne l’evenienza. Sono generalmente più frequenti i disturbi legati all’olfatto ma entrambi possono essere correlati da una patologia.
Tra i disturbi dell’olfatto e del gusto i più comuni sono anosmia ed ageusia. Si tratta della perdita dell’olfatto e del gusto e sono considerati disturbi chemocettivi. La perdita non è il solo sintomo perché, in alcuni casi, possono verificarsi problemi di interpretazione e percezione sbagliata.
Generalità dell’anosmia
L’anosmia è la perdita totale della capacità di percepire gli odori. Si tratta di un disturbo simile alla disosmia che si caratterizza, invece, dalla diminuzione della capacità olfattiva. Questo disturbo può avere uno sviluppo transitorio o permanente e può avere origini congenite o acquisite. Di solito si manifesta in concomitanza di malattie respiratorie e che coinvolgono il tratto nasale.
La perdita totale dell’olfatto, tuttavia, può essere causata anche da:
- morbo di Parkinson;
- morbo di Alzheimer;
- neoplasie cerebrali;
- trauma cranico;
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Quando invece il disturbo è congenito le cause possono essere rintracciate nella Sindrome di Kallmann o alla Malattia di Refsum. La prima è causata dalla mancata formazione dei lobi olfattori dell’encefalo mentre la seconda è associata a retinite pigmentosa. Ci sono poi altri fattori che possono essere correlate a disturbi psichiatrici per cui si verificano isterie da conversione.
Sintomi
A seconda delle circostanze l’anosmia può presentarsi come permanente o temporanea. La motivazione più comune risiede nell’ostruzione nasale che blocca l’area olfattiva dal raggiungimento degli odori. Essa può anche essere originata dalla distruzione del neuroepitelio olfattivo o, in altri casi, dal danneggiamento dei nervi olfattivi.
Solitamente l’anosmia si presenta sotto forma di sintomi di sinusite e rinite o comunque da infezioni ed infiammazioni delle vie respiratorie. Per esempio la rinite virale comporta la perdita temporanea dell’olfatto assieme a congestione nasale, starnuti, febbricola, prurito alla gola e secrezioni nasali. Anche i sintomi della sinusite possono prevedere casi di perdita dell’olfatto temporanea e si associano a dolore dei seni paranasali, secrezione nasale acquosa, cefalea, febbre e malessere. Nei casi di rinite allergica l’anosmia si presenta in modalità intermittente ed è causata proprio dall’ostruzione nasale prolungata nel tempo.
Ci sono casi di anosmia che si verificano anche in età pediatrica e che possono essere associati a disturbi respiratori, otiti, ipoacusia e rinolalia. L’anosmia può derivare anche dalla presenza di polipi nasali che, ostruendo le cavità, causano una temporanea e reversibile perdita dell’olfatto. Infine c’è da considerare l’effetto che taluni farmaci decongestionanti possono provocare sull’olfatto perché essi sono responsabili di atrofia della mucosa nasale e, di conseguenza, possono danneggiare il neuroepitelio olfattivo.
Differente è l’esito per i pazienti anziani che possono soffrire di disturbi dell’olfatto e del gusto a causa di malattie come l’Alzheimer. La diminuzione dell’olfatto fa parte dell’invecchiamento per via della perdita dei neuroni che lavorano come recettori olfattivi.
Generalità dell’ageusia
L’ageusia, invece, è la perdita della capacità gustativa. Si tratta di un’incapacità che deriva da numerose condizioni patologiche che possono interessare la lingua e le vie respiratorie alte. Tra le cause rientrano, infatti, i seguenti disturbi:
- rinite;
- sinusite;
- glossite;
- stomatite;
I fumatori sono interessati dalla perdita graduale della capacità olfattiva per via dell’interessamento della lingua. In altri casi si verificano interessamenti della lingua che possono alterare le capacità gustative come la Paralisi di Bell. La percezione del gusto, inoltre, può essere alterata anche da altri generi di disturbi tra i quali rientrano:
- tumori;
- carenze di zinco;
- sindrome di Cusching;
- ipotiroidismo;
- diabete mellito;
- insufficienza renale;
- insufficienza epatica;
- disturbi di ansia.
Infine l’ageusia può essere causata da traumi cranici e danni neurologici che interessano il nervo trigemino e quello glossofaringeo. In questi casi il disturbo può essere collegato anche a problemi derivanti da paralisi facciale e sclerosi multipla. La perdita del gusto può essere è anche una conseguenza della radioterapia o della chemioterapia utilizzata per la cura dei tumori.
Diagnostica e trattamento dei disturbi del gusto e dell’olfatto
Quando un paziente è affetto da disturbi dell’olfatto e del gusto lo specialista provvederà a raccogliere il maggior numero di informazioni tramite un’accurata anamnesi. In base ai sintomi e alle circostanze descritte dal paziente, quindi, la diagnosi potrà avvalersi delle seguenti procedure diagnostiche:
- Misurazione della minima concentrazione di sostanza chimica che una persona può riconoscere.
- Comparazione del gusto e del profumo di diverse sostanze chimiche.
- Test“gratta e annusa” (UPSIT test).
Il trattamento specifico per i disturbi dell’olfatto e del gusto è quindi stabilito dal medico in base all’età, alla storia clinica e allo stato di salute del paziente. In questo frangente rientrano anche la gravità della malattia, la tolleranza verso alcuni farmaci, procedure o terapie e come l’evoluzione prospettata della malattia.
Il trattamento potrà quindi prevedere l’interruzione o il cambiamento di farmaci che potrebbero aver procurato i disturbi dell’olfatto e dell’udito o la correzione del problema medico che li ha originati. Per i casi di ostruzione potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico di rimozione della causa.
In alcuni casi è possibile fare una rieducazione olfattoria annusando tutte le mattine e la sera alcuni aromi per 6-7 mesi. I disturbi dell’olfatto e del gusto, quindi, hanno varia natura e devono essere affrontati seguendo un percorso cucito su misura del paziente. Per questo è importante contattare uno specialista a cui sottoporre il proprio problema.