Matteo Trimarchi, MD, Chiara Bellini, MD, Salvatore Toma, MD, Mario Bussi, MD

Abstract

L’obiettivo di questo studio è descrivere la nostra esperienza in 218 pazienti sottoposti a settoplastica endoscopica con tecnica “back-and-forth” (EBFS), esaminando le indicazioni chirurgiche, la tecnica e il follow up.

Metodi: da gennaio 2005 a novembre 2008, 218 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia EBFS presso il Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Raffaele, Milano, Italia. La principale indicazione alla EBFS in questo gruppo di pazienti era rappresentata dall’ostruzione respiratoria nasale (NAO). I pazienti sono stati valutati tramite endoscopia nasale rigida, con l’impiego in alcuni casi della TC, per escludere la presenza di rinosinusite. Le diagnosi concomitanti più comunemente riscontrate sono state la rinite allergica e l’ipertrofia dei turbinati. La tecnica EBFS facilita l’interruzione di ponti a livello del pericondrio e del periostio, che sono più rappresentati nella porzione anteriore del setto tra la porzione caudale della cartilagine quadrangolare e la cresta vomero premascellare. Sono state posizionate le lastrine parasettali, senza la necessità di tamponi endonasali.

Risultati: nessun caso ha richiesto la conversione in tecnica convenzionale e non si sono verificate complicanze intraoperatorie. Microlacerazioni della mucosa si sono verificate durante la chirurgia nel 77.98% dei casi; è stato necessario eseguire una sutura solo nell’8.25% dei casi. Su 218 pazienti, il 74.77 ha riscontrato la risoluzione dell’ostruzione respiratoria nasale, mentre il 16.06% solo miglioramento del sintomo; il 9.17% ha riscontrato persistenza dell’ostruzione respiratoria nasale. Tra le complicanze si sono verificati: dolore dentale transitorio/ipoestesia (6.88%), ematoma del setto (5.04%), formazione di sinechie (2.29%), epistassi (1.83%), perforazione del setto (1.83%), tumefazione della guancia (0.45%) e ascesso del setto (0.45%).

Conclusioni: la tecnica EBFS come variante della settoplastica endoscopica (ES) rappresenta una procedura alternativa possibile con buoni risultati e un basso tasso di complicanze. Questa tecnica permette di lisare le fibre tissutali preservando l’integrità della mucosa nelle aree critiche, utilizzando meno forza e riducendo le probabilità di strappi della mucosa, basandosi sulle conoscenze embriologiche della dissezione anatomica.